Progetti di costruzione “in cantiere” nel Mondo

 

Da alcuni anni stiamo assistendo a un vero e proprio programma di rinnovamento del territorio a livello mondiale. Ciò comprende una moltitudine di dinamiche ed elementi da cui non si può prescindere. Nello specifico non si può parlare di urbanistica, edilizia o progetti infrastrutturali senza coinvolgere la difesa del suolo, la tutela del paesaggio e delle bellezze naturali, nonché la cura degli interessi pubblici funzionalmente connessi a tali materie. Le stesse tecniche di costruzione stanno imponendo nuove metodologie che richiamano la rigenerazione urbana e l’approvvigionamento da fonti energetiche rinnovabili, ad esempio.

L’azienda progettista ad oggi, deve contemperare gli interessi pubblici con quelli privati. Si parla di ‘rigenerazione’ del territorio proprio perché si allude all’idea di una rinascita, risveglio e rinnovamento allo stesso tempo.

Progetti colossali si stanno realizzando in tutto il mondo, a partire dall’accordo bipartisan degli Stati Uniti della durata di otto anni che mira, nel pieno rispetto del territorio e delle esigenze di sicurezza della popolazione troppo vittima dei repentini mutamenti climatici che distruggono ciclicamente le infrastrutture, a investire quasi 200 miliardi nella costruzione di strade, ponti, torrette, modernizzazione del sistema ferroviario. In questa direzione rientrano gli investimenti per il trasporto urbano e per l’ottimizzazione dell’accessibilità dei più anziani e delle persone con disabilità agli stessi.

Altri 25 miliardi andranno al risanamento delle strutture aeroportuali per ridurre l’impatto delle emissioni di gas climalteranti rilasciate dagli aerei. Sono previsti anche finanziamenti per la costruzione di infrastrutture digitali più solide, tra cui l’ampliamento della banda larga in tutto il Paese.

Dall’altra parte del mondo, negli Emirati Arabi, assistiamo alla costruzione della famigerata città ‘smart’ araba nel deserto che comprende, fra le sfide principali, la creazione di un’ampia rete di infrastrutture di collegamento con l’Egitto, un progetto che è ovviamente molto mirato a un rilancio dell’economia.

Non da meno, a Doha, capitale del Qatar, nel 2022 si terranno i contestatissimi Mondiali di calcio. E’ la scommessa più ardita degli ultimi tempi, quella mirata alla creazione degli stadi più all’avanguardia, totalmente dotati di impianti di condizionamento. Lo skyline di Doha cambia in continuazione.
In pochi mesi, improvvisamente, dove non c’era altro che sabbia, ecco un grattacielo sorto dal nulla. Enormi dune tempestate da gru e da impalcature necessarie per costruire il futuro.

Non molto lontano tutta l’Africa sta lavorando al mega-progetto di costruzione e riqualificazione delle reti ferroviarie. Undicimila km di binari ferroviari, 30 miliardi di dollari investiti, stazione di partenza Cape Town Sud Africa. Destinazione finale Cairo, Egitto. Questo il mega progetto di rete ferroviaria in Africa finanziato dalla cooperazione economica della Repubblica Popolare della Cina. La rete ferroviaria africana finanziata da Pechino è perlopiù mirata al trasporto merci. La proporzione dei treni addetti al trasporto merci e quelli per i passeggeri è 10 a 2. L’attuale rete ferroviaria in Africa ricopre il 10% delle potenzialità di trasporto merci. Non è un segreto che le imprese italiane partecipino attivamente alle grandi opere mondiali, spesso non sappiamo infatti che dietro alcuni degli interventi più rilevanti a livello internazionale si nasconde il lavoro delle nostre brave aziende.

Ciò non può che creare un indotto prodotto dalla collaborazione di più aziende, a partire da chi produce macchinari, a chi progetta i lavori, a chi fa contrattazioni fino all’invio sul territorio di interesse di manodopera specializzata.
E l’Italia non è seconda a nessuno in quanto a genialità e bravura o, perlomeno, siamo sempre sul podio!

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