L’agricoltura italiana simbolo di qualità ed eccellenza

L’argomento è spesso sottovalutato ma è doveroso sapere che l’Italia, in quanto a prodotti agroalimentari e vitivinicoli registrati e protetti, con 581 Dop e 257 Igp, è prima al mondo, seguita dalla Francia, Spagna, Grecia e Portogallo. L’Emilia-Romagna è addirittura la regione leader in Europa e in Italia per numero di denominazioni registrate e per impatto economico. Prima regione italiana nel settore Cibo, seconda solo al Veneto nel complesso per valore delle filiere Dop Igp, l’Emilia-Romagna conta ben 74 prodotti Dop Igp e 17.272 operatori di settore.

I prodotti Dop e Igp italiani, che vogliono significare rispettivamente “Indicazione Geografica Protetta” e “Denominazione di Origine Protetta”, pesano per circa il 21% sull’export complessivo del settore agroalimentare italiano.  L’export del nostro Paese, ribadisce Confagricoltura, è ripartito nel 2021, e lo stesso ha fatto l’agroalimentare, che ha registrato una crescita del +14,7% sul 2019. Ed è sempre forte la domanda di prodotti italiani nel mondo. “Basta scorrere le statistiche dell’export dell’industria alimentare: Usa +14,3%, Cina +32,7%, Corea del Sud +30,7%, Cile +50,5%, Sud Africa +21,2%, Polonia +21,4%, Spagna +19,6%, Germania +6,7%, Francia +7,1%, (dati Federalimentare elaborati su base Istat, gennaio/novembre 2021)”. Come da informazioni provenienti dalla Coldiretti, a trainare la crescita ci sono infatti prodotti come il vino, che guida la classifica dei prodotti made in Italy più esportati, seguito dall’ortofrutta fresca.

A confermare le performance all’estero, oltre al dato dei nostri prodotti vinicoli che, a partire dal record di oltre 7 miliardi di euro esportati nel 2021, segna, a gennaio, un +22% sullo stesso periodo dello scorso anno (dati Istat), anche quello di uno dei prodotti di eccellenza del made in Italy, il Parmigiano Reggiano. Secondo i dati del consorzio, dopo il record del giro di affari registrato nel 2021 pari a 2,7 miliari di euro, il primo trimestre 2022 ha registrato un aumento delle vendite totali pari al 3,6% (33.341 tonnellate), sulla scia dell’incremento generale dei mercati internazionali, che crescono del 6,9% (14.546 tonnellate). Pressoché stabili le vendite nel mercato italiano, che vede un lieve calo dei consumi domestici, compensata da un a crescita del canale della ristorazione.

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